Le pozzelle
hanno rappresentato la soluzione all'atavico problema dell'approvviggionamento
idrico che ha sempre afflitto le popolazioni del Salento.
Le peculiarità geomorfologiche e l'idrografia non hanno
certo favorito l'insediamento
umano, ma sono stati il presupposto che ha portato gli abitanti
di quest'area alla realizzare di questo particolare prodotto architettonico
rurale .
Una delle caratteristiche salienti del paesaggio carsico salentino
è,infatti, la sostanziale
mancanza di una rete idrografica superficiale a causa della permeabilità
delle rocce
carbonatiche che costituiscono l'impalcatura geologica dell'area.
Gli studi idrogeologici condotti nel Salento sin dagli inizi dell'
Ottocento hanno messo
in luce che nel basamento carbonatico della penisola è
presente una potente falda, detta
falda di fondo, sostenuta dalle acque marine di intrusione continentale.
Falde
superficiali più o meno estese sono presenti nelle rocce
terziare e quaternarie. Queste
falde superficiali rappresentavano, sino alla scoperta e allo
sfruttamento della falda
carsica profonda, la principale fonte di approvvigionamento idrico.
In molti paesi della Grecìa Salentina risulta,però
,assente la falda
superficiale, per cui l'unica strategia era quella di raccogliere
le acque piovane in
cisterne o di sfruttare le acque di ruscellamento che confluivano
sul fondo di doline di
soluzione impermeabilizzate dalla presenza di un deposito di materiale
colluviale. La
costruzione delle pozzelle permette di raccogliere queste acque
e di evitane la perdita
per evaporazione e /o il prelievo da parte di estranei.